AGI - Presto si dovrà pagare un ticket per accedere alla Fontana di Trevi, il monumento più visitato di Roma dopo il Colosseo? A scriverlo, oggi, è il Corriere della Sera, secondo cui a partire dal 7 gennaio 2026 i turisti pagheranno un biglietto di due euro per apprezzare la più grande fontana della città, mentre per i residenti l'ingresso sarà gratuito. Fonti del Campidoglio hanno precisato oggi che l'introduzione di un ticket a pagamento è un'«ipotesi di lavoro su cui l'Amministrazione capitolina, com'è noto, sta ragionando da tempo. Ad oggi, non sono state decise date, né sono state prese decisioni in merito».
Secondo il quotidiano milanese, saranno create due corsie, una per i turisti e una per i romani, delimitate da pali di ottone più eleganti rispetto alle barriere attuali, e sarà inclusa la possibilità di pagare con carta di credito. Questa misura, se adottata, si unirà a quella già esistente del flusso controllato dei visitatori, poiché dal 22 dicembre dello scorso anno solo 400 persone possono entrare in contemporanea nella piazza. «A fare da apripista – si legge ancora sul Corriere della Sera – è stato nel 2023 il Pantheon con l'introduzione di un biglietto di 5 euro, ridotto a 2 per gli under 25».
Tempistiche e impatto economico del nuovo biglietto
Il giornale spiega che l'introduzione della proposta avverrà immediatamente dopo le vacanze di Natale e la fine del Giubileo. Solo nella prima metà di quest'anno sono stati registrati più di 5 milioni di accessi alla piazza, quindi l'introduzione del biglietto rappresenta un tesoro per le casse comunali che potrebbe raggiungere i 20 milioni di euro, considerando l'attrattiva di questo capolavoro tardo barocco, legato al rituale di lancio di una moneta per tornare nella Città Eterna.
Centinaio, "il ticket limita la circolazione"
"Il Comune di Roma non può impedire la libera circolazione dei turisti su uno spazio pubblico. E' come fare uscire Fontana di Trevi dall'Unione Europea. L'idea di inserire un ticket a pagamento non ha niente a che fare con la salvaguardia del monumento, nè con la lotta all'overtourism, che sono già garantiti dall'accesso contingentato, gratuito, attualmente in vigore". A dirlo è il vicepresidente del Senato e responsabile Turismo della Lega, Gian Marco Centinaio.
"Gualtieri e Onorato - riprende - vogliono solo fare cassa a scapito di chi viene a visitare la Capitale, per rimediare un po' di soldi per sistemare le strade e comprare qualche autobus. Ma questi sono servizi che dovrebbero garantire comunque a tutti, cittadini e visitatori, e non possono pretendere di farli passare come reinvestimenti sul turismo".
"Ricordo infine che su un caso analogo, il ticket di ingresso a Venezia, pende l'attesa di un giudizio della Corte Costituzionale, mentre la Commissione Europea ha dato parere favorevole solo se il blocco è limitato ad alcuni giorni con elevata affluenza. Adesso il Comune di Roma vuole inserirsi su una scia giuridicamente pericolosa, con il rischio di vedersi sommerso dai ricorsi", conclude Centinaio.

