Un presepe pro-life in Vaticano, in Aula Paolo VI, è stato benedetto ieri mattina da Papa Leone che ha ricevuto i donatori della Natività, provenienti dalla Costa Rica. L'opera, dal titolo Nacimiento Gaudium dell'artista Paula Saenz Soto, intende lanciare un «appello al mondo, affinché venga protetta la vita fin dal suo concepimento». Un Presepe anti-aborto, come è stato ribattezzato, lungo cinque metri, profondo tre e alto due metri e mezzo, fedele alla tradizione con la presenza di San Giuseppe, i Magi, i pastori, gli animali e introduce una novità: due immagini intercambiabili della Vergine Maria. «Ognuno dei ventottomila nastri colorati che decorano la scena - ha sottolineato Leone - rappresenta una vita preservata dall'aborto grazie alla preghiera e al sostegno fornito da organizzazioni cattoliche a molte madri in difficoltà». Prevost ha poi salutato la Delegazione del Costa Rica, in particolare Signe Zeicate, Prima Dama della Repubblica, con la figlia, e l'Ambasciatore di Costa Rica presso la Santa Sede.
Durante l'udienza il Papa ha voluto ricordare le vittime della strage terroristica compiuta a Sidney contro la comunità ebraica. «Basta con queste forme di violenza antisemita! Dobbiamo eliminare l'odio dai nostri cuori», ha ammonito.
«Il Presepio e l'Albero sono segni di fede e di speranza - ha sottolineato il Papa nell'udienza di ieri mattina - mentre li contempliamo nelle nostre case, nelle parrocchie e nelle piazze, chiediamo al Signore di rinnovare in noi il dono della pace e della fraternità. Preghiamo per quanti soffrono a causa della guerra e della violenza». Ed ancora, un messaggio rivolto a tutti i pellegrini «provenienti da ogni parte del mondo che si recheranno a Piazza San Pietro»: la scena della natività «ricorderà che Dio si fa vicino all'umanità, si fa uno di noi, entrando nella nostra storia con la piccolezza di un bambino». «Infatti, nella povertà della stalla di Betlemme, contempliamo un mistero di umiltà e di amore. Davanti a ogni Presepe, anche quelli realizzati nelle nostre case - ha sottolineato Leone - noi riviviamo quell'Avvenimento e riscopriamo la necessità di cercare momenti di silenzio e di preghiera nella nostra vita, per ritrovare noi stessi ed entrare in comunione con Dio».
Nel pomeriggio, in piazza San Pietro, si è tenuta la cerimonia di inaugurazione del presepe, che quest'anno arriva dalla diocesi di Nocera Inferiore-Sarno, e dell'albero, un abete rosso proveniente da Lagundo e Ultimo, provincia di Bolzano, alto 27 metri.
Il Presepe per riscoprire il «silenzio adorante» che «non è semplice tacere: è meraviglia e stupore», e l'Albero per riscoprire la «speranza che non viene meno», ha aggiunto il Papa, sottolineando che davanti al presepe «riscopriamo la necessità di cercare momenti di silenzio e di preghiera nella nostra vita, per ritrovare noi stessi ed entrare in comunione con Dio», mentre l'albero, «con le sue fronde sempreverdi, è segno di vita e richiama la speranza che non viene meno neppure nel freddo dell'inverno. Le luci che lo adornano - ha concluso il Papa - simboleggiano Cristo luce del mondo, venuto a fugare le tenebre del peccato e a illuminare il nostro cammino».

