Il sindaco ci riprova: "Scampata la tragedia chiudere San Vittore"

Scritto il 16/12/2025
da Chiara Campo

Il sindaco ci riprova: "Il carcere va trasferito in un'altra zona". Era il primo ottobre del 2016 quando, da candidato alle primarie del centrosinistra (ai microfoni di Radio Popolare) spiazzò anche gli alleati annunciando che se fosse stato eletto avrebbe cercato di chiudere San Vittore, "un carcere indegno". Tra i primi oppositori, l'allora sindaco Giuliano Pisapia. Sala riprendeva invece l'ipotesi di una "cittadella della giustizia" che accorpasse carcere, tribunale, Tar Corte dei Conti e tutti gli uffici giudiziari portata avanti nel 2007 da Letizia Moratti d'intesa con l'allora ministro dell'Interno Roberto Maroni, che avevano un piano per creare la "cittadella" a Porto di Mare. Anche allora poi il progetto si arenò in consiglio comunale e con Pisapia sindaco era fuori dalle ipotesi. Dopo il doppio cortocircuito dei giorni scorsi che ha costretto a evacuare d'urgenza e trasferire a Bollate e in altre sedi circondariali lombarde 250 detenuti, ieri il sindaco ieri ha avvertito: "Quella dell'altro giorno poteva anche essere una tragedia. Io lo dico da tempo e so che non tutti sono d'accordo, anzi, magari pochi, ma non credo che San Vittore possa essere un carcere per il futuro. É magari comodo per tanti perchè è vicino, perchè gli avvocati si recano con grande facilità, però le condizioni di vita non sono dignitose. Assolutamente penso che si debba pensare a una ricollocazione". Per sgombrare le solite accuse di speculazione edilizia aggiunge: "Senza farci nient'altro lì. Non toccherà più a me ma la soluzione sarebbe una ricollocazione di San Vittore lasciando lì solo un parco. Credo sia necessario almeno affrontare la questione". Sul rientro dei detenuti a Milano "stiamo valutando i lavori ma al momento non so dire".

E dalla sua parte politica c'è stata subito una levata di scudi. Per il presidente della Sottocommissione Carceri Daniele Nahum (Azione) è "un'idea folle e impraticabile" ma il punto è "guardare in faccia la realtà: il tasso di affollamento è diventato inumano. Siamo oltre il 220%, una vergogna indegna. Non servono nuovi edifici ma soluzioni vere: un serio provvedimento di indulto e amnistia per svuotare subito le celle, comunità terapeutiche per chi ha problemi di dipendenze, potenziamento reale delle pene alternative". Anche il vicepresidente della Commissione Alessandro Giungi (Pd) conferma che "nel giro di pochissimi mesi San Vittore ha visto scoppiare due incendi che potevano avere conseguenze terribili" ma "da oltre 20 anni due raggi sono chiusi senza che si intervenga per il ripristino, è solo propaganda parlare di aprire nuove carceri quando neppure si è in grado di prendersi cura di quelle esistenti. San Vittore in centro a Milano dà fastidio per la sua visibilità, obbliga tutti a interrogarsi di come sia possibile che le carceri italiane siano afflitte da grave sovraffollamento e totale fatiscenza".

ChiCa