Tredicesima, perché l’importo è inferiore allo stipendio

Scritto il 16/12/2025
da Dario Murri

Non un bonus, ma una retribuzione differita: come funziona la gratifica natalizia, quando arriva, a chi spetta e quali voci incidono sul calcolo finale

Con l’arrivo di dicembre, per milioni di lavoratori e pensionati italiani arriva anche la tredicesima mensilità, spesso attesa come una boccata d’ossigeno per le spese di fine anno. Puntualmente, però, al momento dell’accredito sorge la stessa domanda: perché l’importo è più basso rispetto allo stipendio mensile?

La risposta non sta in errori di calcolo o tagli improvvisi, ma nel meccanismo stesso della gratifica natalizia, che ha regole precise sia dal punto di vista retributivo, sia da quello fiscale. Vediamo quali.

Cos’è la tredicesima e perché non è un bonus

Detta anche gratifica natalizia, la tredicesima è una mensilità aggiuntiva di stipendio che si aggiunge alle dodici buste paga ordinarie. Non è un premio né un bonus legato alla produttività, ma una quota di retribuzione che viene maturata progressivamente nel corso dell’anno.

Si parla infatti di retribuzione differita: ogni mese il lavoratore accumula un dodicesimo della tredicesima, che viene poi pagato in un’unica soluzione a dicembre. Proprio perché non è un bonus, il suo pagamento è obbligatorio ed è previsto dal DPR 1070/1960, oltre che da tutti i Contratti collettivi nazionali di lavoro.

A chi spetta e chi resta escluso

La tredicesima spetta a tutti i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, compresi lavoratori a tempo determinato, part-time (in proporzione alle ore lavorate), apprendisti. Ne hanno diritto anche i pensionati, per i quali la mensilità aggiuntiva viene erogata direttamente dall’Inps.

Restano invece esclusi lavoratori autonomi e titolari di Partita Iva, collaboratori occasionali, stagisti.

Per i dipendenti, la tredicesima è pagata dal datore di lavoro; per i pensionati, dall’ente previdenziale.

Quando viene pagata

Non c'è una data uguale per tutti. La tredicesima viene comunque erogata prima di Natale, anche se le tempistiche cambiano in base alla categoria, e cioè:

pensionati: pagamento dal 1° dicembre;

dipendenti pubblici: accredito il 15 dicembre;

lavoratori privati: data stabilita dal Ccnl o da accordi aziendali, in genere tra il 10 e il 24 dicembre.

L’importo può arrivare insieme allo stipendio di dicembre oppure con un cedolino separato.

Come si calcola

Il calcolo della tredicesima si basa sulla retribuzione lorda e sui mesi effettivamente lavorati. La regola generale è semplice: per ogni mese di lavoro matura 1/12 della mensilità. La formula di riferimento è la seguente: retribuzione lorda mensile × mesi lavorati ÷ 12

Lo stipendio preso come riferimento è quello di dicembre oppure, in caso di cessazione del rapporto di lavoro, quello dell’ultimo mese lavorato.

Nel calcolo rientrano solo le voci fisse della retribuzione, come paga base, contingenza, scatti di anzianità, eventuali superminimi strutturali

Sono invece esclusi ore di straordinario, premi di produzione, indennità occasionali, indennità di trasferta, rimborsi spese.

Quando matura (e quando no)

La tredicesima matura anche durante alcuni periodi di assenza dal lavoro, come ferie, maternità obbligatoria, malattia (con limiti legati al Ccnl), infortunio.

Non matura invece durante aspettativa non retribuita, sciopero, assenze ingiustificate, alcuni periodi di cassa integrazione (a seconda della tipologia).

Perché è più bassa dello stipendio

Il motivo principale è fiscale. Sulla tredicesima si pagano regolarmente i contributi previdenziali Inps, si applica l’Irpef, ma senza detrazioni.

In particolare, la tredicesima non beneficia delle detrazioni da lavoro dipendente, non beneficia delle detrazioni per familiari a carico, non concorre al calcolo del trattamento integrativo (ex bonus Renzi).

Questo comporta una tassazione più “secca” rispetto allo stipendio ordinario, che invece gode di una serie di sconti fiscali. Ed è proprio per questo che, a parità di lordo, il netto risulta più basso.

La tredicesima, dunque, non è un regalo di Natale, ma uno stipendio già maturato, pagato tutto insieme e tassato in modo diverso. Conoscere le regole che ne determinano l’importo aiuta a evitare false aspettative e a gestire con maggiore consapevolezza il bilancio familiare in uno dei periodi più delicati dell’anno.