Bondi Beach, spunta un video su un secondo "eroe civile" nell’attacco di Sydney

Scritto il 16/12/2025
da Ignazio Riccio

Le immagini di una dashcam mostrano un anziano che tenta di disarmare uno degli assalitori. Boris Gurman aveva 69 anni. Anche sua moglie Sofia è intervenuta e ha perso la vita insieme a lui

C'è un secondo cittadino eroe nell’attacco terroristico di domenica di Bondi Beach, a Sydney. A rivelarlo è un video amatoriale ripreso dalla dashcam di un’auto e diffuso dall’emittente australiana 7News. Nel filmato si vede un uomo anziano con una maglietta viola che affronta e tenta di disarmare Sajid Akram, uno degli assalitori, nei pressi di un’auto parcheggiata vicino al ponte pedonale dove si sarebbe poi consumata la sparatoria. Durante una violenta colluttazione i due cadono a terra; l’anziano sembra riuscire ad afferrare l’arma e, una volta rialzatosi, la punta verso l’attentatore nel tentativo di tenerlo a distanza.

La dashcam e la testimonianza di Jenny

La dashcam appartiene a una cittadina identificata come Jenny, che ha raccontato sui social media di aver inizialmente scambiato i colpi per fuochi d’artificio. Poi la scena che l’ha paralizzata: "Un’auto con le portiere aperte, un uomo anziano e uno di mezza età che rotolavano per terra, lottando". Poco dopo, Jenny ha visto un altro uomo, "sui 20 anni, vestito di nero, con una barba folta", in piedi sul ponte, mentre sparava con un fucile lungo, a non più di sei o sette metri da lei. Presa dal panico, la donna è fuggita dalla scena con i suoi due figli. Nel video compare anche quella che sembra essere una bandiera dell’Isis sul parabrezza di un’auto argentata, elemento ora al vaglio degli investigatori.

La dinamica e l'esito fatale dell'intervento dell'anziano cittadino

Il secondo passante che ha affrontato un terrorista nella strage di Bondi Beach, per poi essere ucciso a colpi d'arma da fuoco, si chiamava Boris Gurman e aveva 69 anni. Anche sua moglie Sofia, 61 anni, è intervenuta e ha perso la vita insieme a lui. A scriverlo sono diversi media internazionali. Secondo il Sydney Morning Herald i coniugi sarebbero state le prime delle 15 vittime dell'attentato. Boris e Sofia, ebrei e residenti a Bondi, sono intervenuti coraggiosamente per cercare di proteggere gli altri prima di essere colpiti a loro volta, ha dichiarato la famiglia in una nota riportata dalla Bbc, secondo la quale la coppia avrebbe dovuto festeggiare il 35° anniversario di matrimonio a gennaio. "Sebbene nulla possa alleviare il dolore per la perdita di Boris e Sofia, proviamo un immenso orgoglio per il loro coraggio e il loro altruismo - ha dichiarato la famiglia -. Questo riassume chi erano: persone che istintivamente e altruisticamente cercavano di aiutare gli altri".

"Un eroe civile che non dovrebbe essere dimenticato"

La donna proprietaria del filmato della dashcam ha detto a Reuters che Gurman "non è scappato, ma si è lanciato dritto verso il pericolo, usando tutte le sue forze per cercare di strappare l'arma e lottare fino alla morte". Un'altra persona che ha affermato di aver assistito all'incidente ha detto alla testata australiana 9News: "Era un eroe. Ci ha provato, ci ha provato. Tutti devono sapere cosa ha tentato, perché era proprio all'inizio. Già volavano i proiettili, e lui si è esposto a quel pericolo".

Il bilancio dell’attacco durante Hanukkah

L’attacco è avvenuto durante una celebrazione della festività ebraica di Hanukkah. Il bilancio a Bondi Beach è drammatico: 15 persone uccise e oltre 40 ferite. Attualmente sono 25 i ricoverati negli ospedali australiani, dieci dei quali in condizioni critiche; tre sono pazienti pediatrici. Tra i feriti figura anche Ahmed al Ahmed, già definito il primo "cittadino eroe": è l’uomo ripreso mentre placca e disarma uno dei due assalitori, puntandogli contro l’arma prima di posarla a terra.

L’Australia tra dolore e riconoscenza

Mentre le indagini proseguono, emergono storie di coraggio spontaneo che contrastano la brutalità dell’attacco. Gesti compiuti da civili senza protezione, che hanno scelto di affrontare il pericolo nel tentativo di salvare altre vite. Il video di Bondi Beach aggiunge ora un nuovo tassello a quel racconto: inermi cittadini che, nel caos, hanno scelto di non voltarsi dall’altra parte.