Schierati i missili “ammazza-portaerei”: così Pechino sfida le flotte Usa

Scritto il 16/12/2025
da Federico Giuliani

La Cina può sfruttare quattro nuovi missili antinave che ampliano drasticamente le sue capacità A2/AD grazie a velocità ipersoniche, maggiore gittata e possibilità di lancio da aria, nave e sottomarino

Forse sono passati inosservati in mezzo a missili balistici intercontinentali e nuovi droni. Eppure, all'ultima maxi parata militare cinese di ottobre, c'erano anche loro: gli ultimi temibili missili antinave sviluppati dalla Cina, realizzati per offrire maggiore velocità e precisione rispetto alle precedenti generazioni di armamenti a disposizione del Dragone. Le capacità di attacco marittimo di Pechino si sono notevolmente rafforzate grazie a tre jolly: YJ-15, YJ-17, YJ-19 e YJ-20. Ecco che cosa sappiamo di ciascun missile.

I nuovi missili della Cina

Come ha ricordato la piattaforma Janes, tra i primi nuovi missili antinave presentati alla parata c'era l'YJ-15, che sembra combinare velocità supersoniche con una gittata estesa per sfidare le difese navali tradizionali come i sistemi d'arma ravvicinati basati su cannoni (CIWS). Dovrebbe essere alimentato da un motore ramjet; presenta poi una presa d'aria assimetrica a quattro ingressi e una fusoliera aerodinamica. Questo design consente al missile di sostenere il volo ad alta velocità riducendo al minimo la resistenza aerodinamica.

Si stima che l'YJ-15 abbia una lunghezza complessiva di circa 6,5 m e un diametro di circa 0,5 m. Date queste dimensioni, il suo peso è probabile intorno ai 1.500 kg, inclusa una testata da 200 kg. Simili caratteristiche fisiche, insieme alle sue pinne stabilizzatrici compatte, suggeriscono una configurazione ottimizzata per la manovrabilità durante il volo a metà rotta, senza la necessità di grandi ali dispiegabili. In ogni caso, lo YJ-15 è probabilmente in grado di raggiungere velocità superiori a Mach 5, con una gittata stimata tra 1.200 e 1.800 km. Dovrebbe inoltre essere destinato al lancio aereo, molto probabilmente dalla flotta di bombardieri strategici H-6 dell'Aeronautica Militare dell'Esercito Popolare di Liberazione (PLAAF).

Dal punto di vista operativo, lo YJ-15 è stato probabilmente progettato per ingaggiare obiettivi navali di alto valore come portaerei e grandi navi da combattimento di superficie. La sua velocità supersonica e la capacità di eseguire manovre evasive durante la fase terminale riducono significativamente i tempi di reazione dei sistemi di difesa avversari, complicando l'intercettazione.L'introduzione dell'YJ-15 sottolinea l'impegno della Cina nel rafforzare la sua strategia anti-accesso/area denial (A2/AD) nell'Indo-Pacifico.

Gli altri jolly del Dragone

L'YJ-17 presenta invece una punta allungata, simile a un ago, che è stata probabilmente progettata per ridurre al minimo la resistenza d'onda e lo stress termico durante il rientro atmosferico e il volo ipersonico prolungato. L'assenza di prese d'aria visibili conferma che l'YJ-17 non utilizza la propulsione a respirazione d'aria come uno scramjet, ma si affida invece a un booster a combustibile solido per l'accelerazione iniziale prima di passare a una fase di planata senza propulsione.

Si stima che l'YJ-17 abbia una lunghezza complessiva di circa 9 m e un diametro di circa 0,5 m, e che sia in grado di raggiungere velocità massime comprese tra Mach 5 e Mach 8; è stato probabilmente progettato con misure di protezione termica che incorporano compositi avanzati resistenti al calore e rivestimenti ablativi per resistere alle temperature associate a voli che si svolgono tra Mach 5 e Mach 8. La lunghezza e il diametro complessivi del missile indicano la compatibilità con i sistemi di lancio verticale (VLS) su grandi navi da combattimento di superficie come i cacciatorpediniere Type 055, nonché con il trasporto esterno della flotta cinese di bombardieri H-6.

L'YJ-19, missile da crociera ipersonico lanciabile da sottomarino, combina una presa d'aria integrata per il motore scramjet, dimensioni compatibili con tubi da 533 mm e velocità stimate tra Mach 5 e Mach 10 per colpire fino a 500 km, offrendo al Dragone una capacità stealth ad alta velocità pensata per operare in aree strategiche come il Mar Cinese Meridionale. Parallelamente, il nuovo YJ-20, missile ipersonico di maggiori dimensioni lanciabile da VLS di superficie, unisce stadio a razzo e scramjet per raggiungere Mach 6–7 (fino a Mach 9 terminali) e una gittata fino a 2.000 km, con sistemi di guida avanzati che lo rendono un asset chiave della dottrina A2/AD cinese e un serio elemento di contrasto alle portaerei e alle forze navali avversarie.