Quando si tratta di violenza rossa la parola d’ordine è sempre minimizzare. Sulla presunta aggressione dei sindacalisti della Uilm per mano di individui con la felpa della Fiom, il segretario Maurizio Landini ha preferito minimizzare. Ai microfoni della trasmissione Radio Rai “Un giorno da pecora” ha gettato acqua sul fuoco: “A me hanno detto che in un’assemblea della Fiom a un certo punto si sono avvicinati anche alcuni lavoratori con la felpa Uil”, che in quell’occasione “non aveva proclamato lo sciopero. La reazione di chi era in assemblea, per quel che mi risulta, è stata di avere con loro uno scambio vivace, anche di insulti, ma senza pressioni di alcun genere”
Peccato che il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, abbia accusato Landini di non avere compreso la vicenda in sé. "Un fatto gravissimo, 40 persone contro 3 è un atto squadrista. Secondo Landini in quell'occasione solo discussione verbale? Do per scontato che non gli abbiano raccontato la verità, do per scontata la sua buona fede. Sono sicuro che se lui avesse visto il video dell'aggressione avrebbe sbattuto fuori i suoi delegati". Rimane certo che il fatto è accaduto alcuni giorni fa a Cornigliano durante un'assemblea dei lavoratori dell'ex Ilva che ha fatto registrare un violento scontro tra delegati della Fiom e della Uilm. Da qui lo scambio di accuse tra i due sindacalisti.
Due idee completamente diverse anche nel merito della prossima manovra finanziaria: "Se ho cambiato atteggiamento nei confronti del governo? No, ma sono stato ‘costretto’ a riscontrare che da parte dell'esecutivo c’è stato un atteggiamento diverso". Sulla manovra, invece, il segretario della Uil ha detto che "su tre punti non siamo d’accordo, su uno invece sì".

