Tutto quello che sappiamo (e non sappiamo) sul delitto Reiner che ha sconvolto Hollywood

Scritto il 16/12/2025
da Roberta Damiata

La scia di sangue in un hotel di Santa Monica e la lite alla festa di Natale precedono il ritrovamento dei corpi di Rob Reiner e della moglie Michele. Il figlio Nick, arrestato, è al centro di un’indagine

Una stanza d’albergo a Santa Monica, una scia di sangue e un uomo descritto come “sotto choc”. È da qui che, nelle ultime ore, riparte il racconto del duplice omicidio che ha sconvolto Hollywood. Secondo quanto riferito dal sito americano TMZ, Nick Reiner, 32 anni, arrestato per l’uccisione del padre, il celebre regista Rob Reiner, e della moglie Michele Singer, si sarebbe registrato all’alba di domenica al The Pierside Santa Monica, lasciando dietro di sé tracce che ora sono al centro delle indagini.

Nick Reiner avrebbe effettuato il check-in intorno alle 4 del mattino, utilizzando la propria carta di credito. Testimoni oculari che lo avrebbero visto alla reception raccontano di un uomo visibilmente scosso, “sotto choc”, ma senza segni evidenti di colluttazione, nessuna ferita apparente, nessuna macchia di sangue sugli abiti, nessun taglio visibile sul corpo. La prenotazione risultava valida per una sola notte, ma Nick non avrebbe mai formalmente effettuato il check-out.

Solo in un secondo momento, sempre secondo TMZ, il personale dell’hotel avrebbe scoperto una stanza con una doccia “piena di sangue”, una scia che partiva dal letto e una finestra coperta da lenzuola. Un dettaglio inquietante, che apre nuovi interrogativi su quanto accaduto nelle ore immediatamente successive alla morte dei genitori e su quando quelle tracce di sangue possano essere state lasciate.

La lite alla festa di Natale

Il check-in in hotel sarebbe avvenuto poche ore dopo un acceso scontro familiare. La sera precedente, Rob Reiner e il figlio Nick avrebbero avuto una “discussione molto animata” durante la festa di Natale organizzata dal conduttore Conan O’Brien, evento a cui partecipavano numerosi volti noti dell’industria dello spettacolo.

Secondo le ricostruzioni circolate finora, Rob Reiner e la moglie Michele Singer avrebbero lasciato la festa poco dopo la lite. Non è chiaro se Nick fosse con loro o se li abbia raggiunti successivamente. Questo passaggio è considerato cruciale dagli investigatori, che stanno cercando di ricostruire minuto per minuto gli spostamenti dei protagonisti nelle ore che hanno preceduto il delitto.

Il ritrovamento dei corpi nella villa di Brentwood

Il dramma si è consumato nella villa di famiglia a Brentwood, quartiere residenziale di Los Angeles. Nel pomeriggio di domenica 14 dicembre, i corpi senza vita di Rob Reiner e Michele Singer sono stati rinvenuti all’interno dell’abitazione. A fare la tragica scoperta sarebbe stata una delle figlie della coppia, Romy Reiner, che ha immediatamente allertato le autorità.

Sul posto sono intervenuti gli agenti del Dipartimento di Polizia di Los Angeles e i Vigili del Fuoco. L’area è stata isolata per consentire i rilievi della sezione omicidi. Secondo le prime informazioni investigative, entrambi presentavano profonde ferite da taglio alla gola. La porta della villa non mostrava segni di effrazione, un elemento che ha portato fin da subito a escludere l’ipotesi di una rapina finita in tragedia e a concentrare l’attenzione sull’ambiente familiare.

L’arresto di Nick Reiner

Nel corso delle indagini, Nick Reiner è stato arrestato con l’accusa di duplice omicidio. Il 32enne si trova attualmente in custodia, con una cauzione fissata, secondo quanto riportato dai media statunitensi, a 4 milioni di dollari. Al momento, le autorità non hanno diffuso una ricostruzione ufficiale della dinamica né indicato con chiarezza un movente.

Secondo indiscrezioni, Romy Reiner avrebbe descritto il fratello agli investigatori come una persona “pericolosa”, fornendo elementi ritenuti rilevanti per l’inchiesta. Si tratta tuttavia di dichiarazioni che dovranno essere valutate e verificate in sede giudiziaria.

Fragilità personali e un passato segnato dalle dipendenze

A rendere il quadro ancora più complesso sono le notizie emerse sul passato di Nick Reiner. Negli ultimi mesi, sempre secondo fonti citate da TMZ, Michele Singer avrebbe confidato ad amici intimi di essere esausta, lei e il marito, a causa della malattia mentale del figlio e dei suoi presunti problemi di abuso di sostanze.

Un tema che era già emerso pubblicamente anni fa. Nel 2015 Rob Reiner aveva diretto Being Charlie, film scritto da Matt Elisofon insieme allo stesso Nick. La pellicola racconta la storia di un giovane con gravi problemi di tossicodipendenza all’interno di una famiglia benestante, un racconto che, secondo diverse interviste dell’epoca, si ispirava anche a esperienze personali del figlio del regista.

Il silenzio della famiglia e le indagini

Dopo la diffusione della notizia, un portavoce della famiglia Reiner ha diffuso una breve dichiarazione chiedendo rispetto e riservatezza: "Siamo devastati da questa improvvisa perdita e chiediamo privacy in questo momento incredibilmente difficile".

Nel frattempo, le indagini proseguono. Gli investigatori stanno analizzando testimonianze, tabulati telefonici, tracciati delle carte di credito e immagini di videosorveglianza per chiarire la sequenza degli eventi e accertare le responsabilità.

I punti fermi e le domande aperte

Quel che appare certo è che Rob Reiner e Michele Singer siano morti in modo violento nella loro casa e che il contesto familiare sia centrale nell’inchiesta. Restano però molte domande senza risposta, da dove proviene il sangue trovato nella stanza d’hotel? Quando si è verificata l’aggressione? E soprattutto, cosa è accaduto davvero nelle ore successive alla lite alla festa di Natale?

Il delitto Reiner, ancora lontano da una verità definitiva, continua a scuotere Hollywood e l’opinione pubblica, mostrando ancora una volta come anche dietro le storie di successo e le famiglie più celebri possano nascondersi fragilità profonde e tragedie irrisolte.